In alto, su un colle fitto di ulivi, sorge Alatri, una delle più antiche tra le cittadine dei monti Ernici. Qui si conserva intatta la cinta muraria dell’acropoli, lunga due chilometri e costituita da grandiosi massi pietra calcarea. Le mura poligonali, uniche nel genere, tolgono il fiato per imponenza e grandiosità. All’interno della cinta è l'Acropoli con il Duomo cui si accede da un'ampia scalinata settecentesca. L'interno della cattedrale è un concentrato di ricchezze, tra cui spicca la cappella dell'Ostia Incarnata, protagonista del Miracolo Eucaristico del 1228. Alatri conserva una fisionomia intatta e perfetta di antico borgo medievale, con un centro storico raccolto e ricchissimo di testimonianze. Scendendo dall'Acropoli tra viuzze di ciottoli colme di archi trecenteschi e architravi romane, si sbuca nella bellissima piazza di Santa Maria Maggiore, il cuore della città. Al centro gorgheggia allegra la fontana eretta da Papa Pio IX; di fronte si ammira la dolce facciata settecentesca di Santa Maria degli Scolopi. Ma il vero gioiello della piazza è la grande chiesa di Santa Maria Maggiore dal puro profilo romanico. La facciata a capanna con i tre portali e il rosone centrale con nervature marmoree che disegnano un quadrato, spicca delicata e netta contro il cielo azzurro di Ciociaria. Accanto alla chiesa si lo stile medievale del Palazzo Conti Gentili. Assai prestigiosa è la sede del Museo Civico, alloggiato in Palazzo Gottifredo, una casa torre del XII secolo, mentre risale addirittura al IV secolo la bella Badia di San Sebastiano che sorge fuori il centro storico.
La città di Anagni che secondo la leggenda è sorta nella notte dei tempi, fondata dal dio Saturno, è stata sottomessa dai romani nel 306 a.C. diventando prefettura prima e municipio poi. Divenne così la residenza estiva dell’ Imperatore Marco Aurelio, di Commodo, di Lucio Settimio Severo e di Caracalla. Centro della vita politica internazionale del Medioevo, nel secolo XIII fu signoria dei Caetani. In questo periodo visse una fase di grande splendore e gli fu dato l’appellativo di Città dei Papi, non solo per essere stata la patria di grandi pontefici ma anche per essere divenuta residenza ufficiale dei Papi che trovavano in Anagni un sicuro rifugio ed una degna sede del loro mandato: Innocenzo III, Gregorio IX, Alessandro IV, Bonifacio VIII. L’episodio per il quale la città risulta più nota è sicuramente lo “Schiaffo di Anagni”. Secondo la tradizione, nella Sala delle Scacchiere all’ineterno del Palazzo dei Papi, infatti, papa Bonificio VIII fu aggredito ed oltraggiato da emissari di Filippo IV, re di Francia, condotti da Guglielmo Di Nogaret, con la complicità di Sciarra Colonna in risposta all’emanazione della bolla “Unam Sanctam” con la quale il papa scomunicava il Re. Era il 7 Settembre 1303. Nei giorni a seguire, il popolo di Anagni, levatosi in difesa del pontefice, mise in fuga gli autori dell’oltraggio. La città fu quindi teatro di lotte tra i Colonna, il re di Francia Filippo IV il Bello e i fedeli del papa Bonifacio VIII. Nel 1798 la città prese parte ai movimenti giacobini che portarono alla nascita della Repubblica Romana.
Anagni si presenta come una città dalle pittoresche viuzze medioevali, angoli di storia passata, teatro di celebri episodi ricordati anche da Virgilio e da Dante. Tra i principali luoghi di interesse da visitare troviamo:
- la Cattedrale di Santa Maria, che sorge sulla sommità dell’acropoli ed è il risultato di differenti fasi di costruzione: allo stile romanico (1072 - 1104) si è aggiunto, intorno alla metà del XIII secolo, lo stile gotico. Molto affascinante la parte absidale. Di straordinario interesse è il ciclo di affreschi della cripta (1104 - 1255), la Cappella Sistina del Medio Evo. Su una delle pareti esterne è situata una statua di papa Bonifacio VIII. Nella chiesa, nel 1160, Alessandro III vi pronunciò la scomunica inferta al Barbarossa e vi fu eletto papa Innocenzo IV.
- il Palazzo Comunale, costruito dall'architetto bresciano Jacopo da Iseo nel 1163, è formato dalla giustapposizione di due preesistenti edifici collegati tra loro da un imponente portico su cui poggia la grande Sala della Ragione. Sulla facciata nord si possono ammirare la graziosa Loggetta del Banditore e gli stemmi della Città insieme a quelli della famiglia Orsini e della famiglia Caetani (la famiglia di Bonifacio VIII).
- Palazzo Bonifacio VIII, importante dal punto di vista storico ed architettonico è il luogo dove si narra che il pontefice fu pubblicamente umiliato da Sciarra Colonna durante il duro confronto tra il papa e l'inviato di Filippo il Bello, Guglielmo di Nogaret.
- Casa Gigli, un palazzo medievale comprato e ristrutturato, verso la metà del XIX secolo, dal pittore svedese Albert Barnekow ed è oggi conosciuta come Casa Barnekow. Si ritiene che la casa possa aver ospitato Dante Alighieri durante una sua permanenza in città.
- Badia di Santa Maria della Gloria, il monastero fu attivo nel XIII secolo: realizzato per volere del cardinale Ugolino di Anagni (che sarebbe poi divenuto papa con il nome di Gregorio IX) fu tra le principali abbazie del soppresso ordine dei florensi ma, perduta la protezione papale, divenne inattiva già sotto il pontificato di papa Bonifacio VIII.
Quiete, silenzio, delizia di ozi agresti, ecco gli attributi di Ferentino già cantati da Orazio nel I secolo a.C. Sarà per via delle grandiose mura megalitiche che concorrono per possanza con quelle della vicina Alatri, sarà per la delicata trama medievale del centro storico, o per la posizione elevata della collina, ma a Ferentino si gode di una pace rara, un percorso ideale nei secoli passati. Si parte delle mura poligonali che risalgono al II secolo a.C., si passa ai fasti di Roma Repubblicana nel mercato romano, raro esempio di bottega coperta del I secolo a.C. e poi scorre nei secoli incontrando il bellissimo duomo romanico del 1100. Prima di accedere ai tesori cittadini, vale la pena percorrere la cinta muraria su cui aprono le nove porte della città, monumentali e variamente rimaneggiate nel corso dei secoli. La più celebre è la Porta Sanguinaria risistemata in età romana e medievale quando l'originale architrave venne sostituito con l'attuale arco a tutto sesto. Vicino alla porta non bisogna perdere una visita ai resti del Teatro Romano, II secolo d.C., e al monumento di Aulo Quintilio Prisco.
Le testimonianze dicono che gli abitanti del passato si ispirassero nella costruzione di Ferentino alla misura delle città greche. Ancora oggi la grandiosità delle mura poligonali, che raccolgono l'abitato, parlano di una grande bellezza urbanistica che arriva al culmine nell'ultimo terrazzamento del colle dove si leva la mole dell'Acropoli. Le mura e l'avancorpo sono manifesto di architettura che si apprezza in tutta la sua forza se la si osserva dal lato meridionale. Scendendo dall'Acropoli verso la Porta Sanguinaria, si incrocia una delle più antiche chiese di Ferentino, Santa Maria Maggiore, gioiello di architettura cistercense. Venne edificata verso la metà del 1100 probabilmente dagli stessi maestri che costruirono l'abbazia di Casamari. Semplice e pulita, la facciata ha tre portali di cui il mediano presenta un fregio realizzato con marmo romano. Seguendone il perimetro ed arrivando nel retro si apprezza la grandiosità del complesso con i rosoni delle facciate laterali e il massiccio campanile poligonale.
In alto, su un colle fitto di ulivi, sorge Alatri, una delle più antiche tra le cittadine dei monti Ernici. Qui si conserva intatta la cinta muraria dell’acropoli, lunga due chilometri e costituita da grandiosi massi pietra calcarea. Le mura poligonali, uniche nel genere, tolgono il fiato per imponenza e grandiosità. All’interno della cinta è l'Acropoli con il Duomo cui si accede da un'ampia scalinata settecentesca. L'interno della cattedrale è un concentrato di ricchezze, tra cui spicca la cappella dell'Ostia Incarnata, protagonista del Miracolo Eucaristico del 1228. Alatri conserva una fisionomia intatta e perfetta di antico borgo medievale, con un centro storico raccolto e ricchissimo di testimonianze. Scendendo dall'Acropoli tra viuzze di ciottoli colme di archi trecenteschi e architravi romane, si sbuca nella bellissima piazza di Santa Maria Maggiore, il cuore della città. Al centro gorgheggia allegra la fontana eretta da Papa Pio IX; di fronte si ammira la dolce facciata settecentesca di Santa Maria degli Scolopi. Ma il vero gioiello della piazza è la grande chiesa di Santa Maria Maggiore dal puro profilo romanico. La facciata a capanna con i tre portali e il rosone centrale con nervature marmoree che disegnano un quadrato, spicca delicata e netta contro il cielo azzurro di Ciociaria. Accanto alla chiesa si lo stile medievale del Palazzo Conti Gentili. Assai prestigiosa è la sede del Museo Civico, alloggiato in Palazzo Gottifredo, una casa torre del XII secolo, mentre risale addirittura al IV secolo la bella Badia di San Sebastiano che sorge fuori il centro storico.
La città di Anagni che secondo la leggenda è sorta nella notte dei tempi, fondata dal dio Saturno, è stata sottomessa dai romani nel 306 a.C. diventando prefettura prima e municipio poi. Divenne così la residenza estiva dell’ Imperatore Marco Aurelio, di Commodo, di Lucio Settimio Severo e di Caracalla. Centro della vita politica internazionale del Medioevo, nel secolo XIII fu signoria dei Caetani. In questo periodo visse una fase di grande splendore e gli fu dato l’appellativo di Città dei Papi, non solo per essere stata la patria di grandi pontefici ma anche per essere divenuta residenza ufficiale dei Papi che trovavano in Anagni un sicuro rifugio ed una degna sede del loro mandato: Innocenzo III, Gregorio IX, Alessandro IV, Bonifacio VIII. L’episodio per il quale la città risulta più nota è sicuramente lo “Schiaffo di Anagni”. Secondo la tradizione, nella Sala delle Scacchiere all’ineterno del Palazzo dei Papi, infatti, papa Bonificio VIII fu aggredito ed oltraggiato da emissari di Filippo IV, re di Francia, condotti da Guglielmo Di Nogaret, con la complicità di Sciarra Colonna in risposta all’emanazione della bolla “Unam Sanctam” con la quale il papa scomunicava il Re. Era il 7 Settembre 1303. Nei giorni a seguire, il popolo di Anagni, levatosi in difesa del pontefice, mise in fuga gli autori dell’oltraggio. La città fu quindi teatro di lotte tra i Colonna, il re di Francia Filippo IV il Bello e i fedeli del papa Bonifacio VIII. Nel 1798 la città prese parte ai movimenti giacobini che portarono alla nascita della Repubblica Romana.
Anagni si presenta come una città dalle pittoresche viuzze medioevali, angoli di storia passata, teatro di celebri episodi ricordati anche da Virgilio e da Dante. Tra i principali luoghi di interesse da visitare troviamo:
- la Cattedrale di Santa Maria, che sorge sulla sommità dell’acropoli ed è il risultato di differenti fasi di costruzione: allo stile romanico (1072 - 1104) si è aggiunto, intorno alla metà del XIII secolo, lo stile gotico. Molto affascinante la parte absidale. Di straordinario interesse è il ciclo di affreschi della cripta (1104 - 1255), la Cappella Sistina del Medio Evo. Su una delle pareti esterne è situata una statua di papa Bonifacio VIII. Nella chiesa, nel 1160, Alessandro III vi pronunciò la scomunica inferta al Barbarossa e vi fu eletto papa Innocenzo IV.
- il Palazzo Comunale, costruito dall'architetto bresciano Jacopo da Iseo nel 1163, è formato dalla giustapposizione di due preesistenti edifici collegati tra loro da un imponente portico su cui poggia la grande Sala della Ragione. Sulla facciata nord si possono ammirare la graziosa Loggetta del Banditore e gli stemmi della Città insieme a quelli della famiglia Orsini e della famiglia Caetani (la famiglia di Bonifacio VIII).
- Palazzo Bonifacio VIII, importante dal punto di vista storico ed architettonico è il luogo dove si narra che il pontefice fu pubblicamente umiliato da Sciarra Colonna durante il duro confronto tra il papa e l'inviato di Filippo il Bello, Guglielmo di Nogaret.
- Casa Gigli, un palazzo medievale comprato e ristrutturato, verso la metà del XIX secolo, dal pittore svedese Albert Barnekow ed è oggi conosciuta come Casa Barnekow. Si ritiene che la casa possa aver ospitato Dante Alighieri durante una sua permanenza in città.
- Badia di Santa Maria della Gloria, il monastero fu attivo nel XIII secolo: realizzato per volere del cardinale Ugolino di Anagni (che sarebbe poi divenuto papa con il nome di Gregorio IX) fu tra le principali abbazie del soppresso ordine dei florensi ma, perduta la protezione papale, divenne inattiva già sotto il pontificato di papa Bonifacio VIII.
Quiete, silenzio, delizia di ozi agresti, ecco gli attributi di Ferentino già cantati da Orazio nel I secolo a.C. Sarà per via delle grandiose mura megalitiche che concorrono per possanza con quelle della vicina Alatri, sarà per la delicata trama medievale del centro storico, o per la posizione elevata della collina, ma a Ferentino si gode di una pace rara, un percorso ideale nei secoli passati. Si parte delle mura poligonali che risalgono al II secolo a.C., si passa ai fasti di Roma Repubblicana nel mercato romano, raro esempio di bottega coperta del I secolo a.C. e poi scorre nei secoli incontrando il bellissimo duomo romanico del 1100. Prima di accedere ai tesori cittadini, vale la pena percorrere la cinta muraria su cui aprono le nove porte della città, monumentali e variamente rimaneggiate nel corso dei secoli. La più celebre è la Porta Sanguinaria risistemata in età romana e medievale quando l'originale architrave venne sostituito con l'attuale arco a tutto sesto. Vicino alla porta non bisogna perdere una visita ai resti del Teatro Romano, II secolo d.C., e al monumento di Aulo Quintilio Prisco.
Le testimonianze dicono che gli abitanti del passato si ispirassero nella costruzione di Ferentino alla misura delle città greche. Ancora oggi la grandiosità delle mura poligonali, che raccolgono l'abitato, parlano di una grande bellezza urbanistica che arriva al culmine nell'ultimo terrazzamento del colle dove si leva la mole dell'Acropoli. Le mura e l'avancorpo sono manifesto di architettura che si apprezza in tutta la sua forza se la si osserva dal lato meridionale. Scendendo dall'Acropoli verso la Porta Sanguinaria, si incrocia una delle più antiche chiese di Ferentino, Santa Maria Maggiore, gioiello di architettura cistercense. Venne edificata verso la metà del 1100 probabilmente dagli stessi maestri che costruirono l'abbazia di Casamari. Semplice e pulita, la facciata ha tre portali di cui il mediano presenta un fregio realizzato con marmo romano. Seguendone il perimetro ed arrivando nel retro si apprezza la grandiosità del complesso con i rosoni delle facciate laterali e il massiccio campanile poligonale.