Uno dei luoghi più suggestivi per il suo patrimonio naturalistico è l’Oasi Artificiale della grande tenuta del Principe Antonello Ruffo di Calabria, conosciuta come il Parco Nazionale “La Selva” di Paliano. Tra vigne, boschi, laghetti e prati, circa 200 volatili, provenienti da tutte le parti del mondo, alcune rarissime o in via d’estinzione, sono ospitati in questo luogo, che rappresenta una attrattiva unica nel suo genere.
Il Parco dei Monti Simbruini ha una superficie di circa 30.000 ettari, nel punto di intersezione tra numerosi comuni tra Frosinone e Roma. Venne istituito nel 1983, e per la sua morfologia di natura carsica, custodisce numerose grotte di grande suggestione. Il monte più alto di questa catena, che si estende tra Lazio e Abruzzo, è rappresentato dal Monte Viglio, che raggiunge i 2.156 mt. di altitudine. La vegetazione, folta e lussureggiante, è caratterizzata da querceti e faggeti nella parte più bassa, mentre a quota più elevata la flora è tipica dell’alta montagna. Da non dimenticare la singolare presenza nella zona di diverse rare specie di orchidee. Nelle zone meno accessibili del Parco è stata segnalata la presenza di alcuni rari esemplari di lupo, oltre che dell’ormai quasi estinto orso marsicano. Il patrimonio faunistico è arricchito da molti altri mammiferi come il capriolo, la volpe, il gatto selvatico, il cinghiale, lo scoiattolo. L’ambiente forestale rappresenta un sicuro rifugio anche per numerosi volatili e rapaci come l’aquila reale ed il falco pellegrino. I corsi d’acqua principali, che attraversano il comprensorio del Parco Naturale, sono rappresentati dal fiume Aniene e dal Simbrivio, nelle cui acque sono presenti la trota, il barbo ed il sempre più raro gambero di fiume, oltre a numerosi rettili e anfibi.
Il Parco Naturale dei Monti Aurunci è situato tra il corso del Liri – Garigliano, il Mar Tirreno ed il vicino massiccio dei Monti Ausoni; il suo territorio interessa diversi comuni delle province di Latina e Frosinone. E’ stato istituito dalla Regione Lazio nel 1997 ed ha una superficie complessiva di quasi 20.000 ettari. La morfologia di questa dorsale appenninica è evidenziata dalle numerose forme carsiche superficiali e sotterranee. La vegetazione è abbastanza rada, essendo numerosi i costoni rocciosi aridi e brulli, ma sono presenti faggete con agrifoglio. L’aspetto floristico è comunque arricchito dalla presenza di più di 50 specie di orchidee di elevato interesse botanico. Il comprensorio è popolato da molti mammiferi selvatici, rapaci, rettili e anfibi; nei corsi d’acqua sono presenti la lampreda marina e di fiume, oltre ad altri piccoli pesci in via d’estinzione. All’interno del parco è possibile visitare anche alcuni santuari come quello della Madonna della Civita, di San Michele Arcangelo ed il Monumento a Gesù Redentore.
Questa area di grande valenza ambientale si estende tra il Parco Nazionale d’Abruzzo e la Riserva Regionale del Fibreno, circondata da imponenti massicci appenninici, che si alternano a “valloni”, attraversati da numerosi corsi fluviali a carattere torrentizio, come il Vallone Lacerno ed il Vallone di Capo d’Acqua. Il patrimonio ambientale vede un’armonica fusione tra aree coltivate e vegetazione spontanea. Nelle pianure, fino alla fascia pedemontana, sono presenti numerosi uliveti e vigneti, mentre, salendo di quota, si trovano numerosi querceti, faggeti e boschi misti. La fauna di queste zone è quella tipica del Parco d’Abruzzo,e vede tra gli esemplari più caratteristici l’orso morsicano, il lupo, il capriolo, il cervo, il camoscio d’Abruzzo e l’aquila reale.
Uno dei luoghi più suggestivi per il suo patrimonio naturalistico è l’Oasi Artificiale della grande tenuta del Principe Antonello Ruffo di Calabria, conosciuta come il Parco Nazionale “La Selva” di Paliano. Tra vigne, boschi, laghetti e prati, circa 200 volatili, provenienti da tutte le parti del mondo, alcune rarissime o in via d’estinzione, sono ospitati in questo luogo, che rappresenta una attrattiva unica nel suo genere.
Il Parco dei Monti Simbruini ha una superficie di circa 30.000 ettari, nel punto di intersezione tra numerosi comuni tra Frosinone e Roma. Venne istituito nel 1983, e per la sua morfologia di natura carsica, custodisce numerose grotte di grande suggestione. Il monte più alto di questa catena, che si estende tra Lazio e Abruzzo, è rappresentato dal Monte Viglio, che raggiunge i 2.156 mt. di altitudine. La vegetazione, folta e lussureggiante, è caratterizzata da querceti e faggeti nella parte più bassa, mentre a quota più elevata la flora è tipica dell’alta montagna. Da non dimenticare la singolare presenza nella zona di diverse rare specie di orchidee. Nelle zone meno accessibili del Parco è stata segnalata la presenza di alcuni rari esemplari di lupo, oltre che dell’ormai quasi estinto orso marsicano. Il patrimonio faunistico è arricchito da molti altri mammiferi come il capriolo, la volpe, il gatto selvatico, il cinghiale, lo scoiattolo. L’ambiente forestale rappresenta un sicuro rifugio anche per numerosi volatili e rapaci come l’aquila reale ed il falco pellegrino. I corsi d’acqua principali, che attraversano il comprensorio del Parco Naturale, sono rappresentati dal fiume Aniene e dal Simbrivio, nelle cui acque sono presenti la trota, il barbo ed il sempre più raro gambero di fiume, oltre a numerosi rettili e anfibi.
Il Parco Naturale dei Monti Aurunci è situato tra il corso del Liri – Garigliano, il Mar Tirreno ed il vicino massiccio dei Monti Ausoni; il suo territorio interessa diversi comuni delle province di Latina e Frosinone. E’ stato istituito dalla Regione Lazio nel 1997 ed ha una superficie complessiva di quasi 20.000 ettari. La morfologia di questa dorsale appenninica è evidenziata dalle numerose forme carsiche superficiali e sotterranee. La vegetazione è abbastanza rada, essendo numerosi i costoni rocciosi aridi e brulli, ma sono presenti faggete con agrifoglio. L’aspetto floristico è comunque arricchito dalla presenza di più di 50 specie di orchidee di elevato interesse botanico. Il comprensorio è popolato da molti mammiferi selvatici, rapaci, rettili e anfibi; nei corsi d’acqua sono presenti la lampreda marina e di fiume, oltre ad altri piccoli pesci in via d’estinzione. All’interno del parco è possibile visitare anche alcuni santuari come quello della Madonna della Civita, di San Michele Arcangelo ed il Monumento a Gesù Redentore.
Questa area di grande valenza ambientale si estende tra il Parco Nazionale d’Abruzzo e la Riserva Regionale del Fibreno, circondata da imponenti massicci appenninici, che si alternano a “valloni”, attraversati da numerosi corsi fluviali a carattere torrentizio, come il Vallone Lacerno ed il Vallone di Capo d’Acqua. Il patrimonio ambientale vede un’armonica fusione tra aree coltivate e vegetazione spontanea. Nelle pianure, fino alla fascia pedemontana, sono presenti numerosi uliveti e vigneti, mentre, salendo di quota, si trovano numerosi querceti, faggeti e boschi misti. La fauna di queste zone è quella tipica del Parco d’Abruzzo,e vede tra gli esemplari più caratteristici l’orso morsicano, il lupo, il capriolo, il cervo, il camoscio d’Abruzzo e l’aquila reale.