Chiesa di Santa Croce


Chiesa di Santa Croce


Il borgo di Santa Croce è posto all’estremità sud della città ed è uno dei rioni che meglio conserva l’impianto originario medioevale, quando l’abitato si ampliò verso la parte bassa.

Esso appare ancora oggi come un luogo d’altri tempi: lungo i suoi vicoli sembra riecheggiare ancora la laboriosa attività di fabbri, ramai, impagliatori di sedie, “cocciari”, tessitori e di tutti gli artigiani che per secoli, con le loro botteghe, hanno animato la vita del borgo. Ancora attivi sono i forni a legna che sfornano quotidianamente, con la stessa cura di un tempo, il pane e la famosa “ciammella” verolana, un impasto di pasta di pane aromatizzata con semi di anice. Di chiara impronta medioevale sono anche l’omonima Porta e il palazzo intitolato al cardinale Francisco Quiñones, Prefetto della città, che qui visse e si spense nel 1540. All’esterno delle mura, nei pressi della Porta, sorge la chiesa di Santa Croce, un tempo affiancata ad un cimitero ed un ospedale per la cura dei pellegrini. Più volte rimaneggiata nel corso dei secoli, conserva dell’originaria costruzione soltanto l’impianto a piccola basilica e frammenti di decorazioni marmoree del secolo XI reinseriti a decorazione della facciata. L’interno venne ampliato con l’apertura, lungo le navate laterali, di cappelle arricchite da quadri di scuola napoletana. Nell’abside, dietro l’altare maggiore, si trova una grande tela con Cristo in Croce e gli apostoli Giovanni e Paolo. Meritevoli di attenzione sono anche un dipinto del 1700 con l’Assunzione della Vergine ed un affresco che simboleggia il mistero dell’Eucarestia.
Esso appare ancora oggi come un luogo d’altri tempi: lungo i suoi vicoli sembra riecheggiare ancora la laboriosa attività di fabbri, ramai, impagliatori di sedie, “cocciari”, tessitori e di tutti gli artigiani che per secoli, con le loro botteghe, hanno animato la vita del borgo. Ancora attivi sono i forni a legna che sfornano quotidianamente, con la stessa cura di un tempo, il pane e la famosa “ciammella” verolana, un impasto di pasta di pane aromatizzata con semi di anice. Di chiara impronta medioevale sono anche l’omonima Porta e il palazzo intitolato al cardinale Francisco Quiñones, Prefetto della città, che qui visse e si spense nel 1540. All’esterno delle mura, nei pressi della Porta, sorge la chiesa di Santa Croce, un tempo affiancata ad un cimitero ed un ospedale per la cura dei pellegrini. Più volte rimaneggiata nel corso dei secoli, conserva dell’originaria costruzione soltanto l’impianto a piccola basilica e frammenti di decorazioni marmoree del secolo XI reinseriti a decorazione della facciata. L’interno venne ampliato con l’apertura, lungo le navate laterali, di cappelle arricchite da quadri di scuola napoletana. Nell’abside, dietro l’altare maggiore, si trova una grande tela con Cristo in Croce e gli apostoli Giovanni e Paolo. Meritevoli di attenzione sono anche un dipinto del 1700 con l’Assunzione della Vergine ed un affresco che simboleggia il mistero dell’Eucarestia.


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